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mercoledì 7 ottobre 2015

"Tutti i colori della Marca Trevigiana", Blog Tour "Bianco"....conclusion......


Cristina, soprannominata la donna dei selfie di gruppo, perchè ne ha scattati di fantastici, ci immortala prima di entrare al Museo del Caffè Dersut. Il marchio Dersut nasce nel 1949 a Conegliano (Treviso), negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, quando il caffè era un lusso per palati ormai assuefatti soltanto ai surrogati. Ma l'azienda affonda le sue radici addirittura nel XII secolo: il fondatore, il conte dr. Vincenzo, discendeva infatti dai Caballini di Sassoferrato, terra appartenente alla Badia di San Silvestro di Nonantola, che deteneva il potere di investire i feudatari.

Nel 1971 il dr. Giorgio, figlio del fondatore, conseguita la laurea con una tesi specialistica nel settore del caffè, fa il suo ingresso in azienda. E la qualità di questo caffè sbarca in tutto il mondo.
Compiamo un viaggio vero e proprio, nel mondo del caffè......dalla pianta, con le sue drupe, grosse come ciliege, verdi quando sono acerbe e rosse quando giungono a maturazione. Qui comincia la delicata estrazione dei semi del caffè crudo dalla drupa, con metodi che conferiscono al caffè le caratteristiche finali del prodotto finito.: metodo a "umido" dove le drupe vengono fatte fermentare in acqua e successivamente avviene l'essiccazione del chicco, o "naturale", che consiste di far essiccare le drupe lavate e pulite, al sole, e successivamente la separazione del chicco dalla buccia e dalla polpa.Gli arabica "lavati" danno origine ad un caffè con note fruttate, persistenzi, piacevolmenti acidule, dal gusto morbido e delicato. Gli arabica" naturale", sono corposi, di gusto morbido e forte ma armonici, con un sapore che ricorda il cacao, di bassa acidità e meno aromatici....al caffè fumante nella tazzina.
La Dersut ha ricevuto premi e riconoscimenti importanti, uno dei quali, quello piu' prestigioso, è quello che l'Accademia Italiana della Cucina, ha conferito ai titolari nel 1993 e cioè il premio della Qualità Dino Villani, assegnato annualmente ai titolari di aziende che si sono distinte in modo continuativo nella produzione enogastronomica di elevata qualità.


dopo aver sostato davanti ai sacchi di caffè, che arrivano al porto di Trieste, e aver visto i macchinari per la tostatura....

...siamo salite nel museo e li è stato un colpo d'occhio fantastico! Macchine vecchissime, ingombranti, piccole, macinini del caffè di legno che di sicuro tutti noi avranno visto nelle cucine delle nostre nonne. Una fantastica testimonianza di pezzi rari, da far invidia ai collezionisti piu' ambiziosi!


Ci siamo accomiatati, non prima di aver ricevuto un graditissimo omaggio: un caffè "gusto nobile" nella scatola di latta rievocativa dei 65 anni di produzione e un bellissimo libro, ricco di storia, fotografie di famiglia e curiosità su questa importante azienda.

Un altro produttore di eccellenze ci aspetta quindi non possiamo tardare! Eccoci gustare un aperitivo alla Latteria Perenzin, anche questa dalla storia dal sapore familiare. Il nonno Domenico cominciò in un paesino di nome Tarzo. Negli anni ‘50 suo figlio Angelo si spostò a Bagnolo San Pietro di Feletto, dove c’è l’attuale sede. Negli anni ‘80 Emanuela, pronipote di Domenico incontrò Carlo Piccoli, un giovane casaro con tanta voglia di crescere. Ecco nascere qualcosa di fantastico: cominciarono a lavorare latte biologico di capra e di vacca, e sperimentare formaggi affinati particolari. Carlo inventava e continua a creare tanti diversi formaggi, come il Castel Formaggio Medievale, il Piccolo Fiore di Bufala o il Capra ubriaco al Traminer.

Importanti sono i premi per i miglior formaggi, e i riconoscimenti attribuiti a questi due giovani e intraprendenti titolari della Latteria Perenzin: a Roma, nella sede della Città del Gusto del Gambero Rosso dove il Cheese Bar PER (acronimo di Percorsi Enogastronomici di Ricerca), entra nella prestigiosa Guida Foodies 2013 con la “Stella”. E oltre al premio per la qualità, hanno meritato quello all’innovazione consegnato a Milano ad Emanuela dal Gruppo 24 Ore dell’area Horeca, che ha attribuito al Cheese Bar PER il “Premio Horeca24 Innovazione dell’Anno”, ideato per valorizzare l’innovazione delle aziende e degli imprenditori nel mercato fuori casa. Questo importante premio è stato assegnato in quanto è stata riconosciuta una componente veramente innovativa e inusuale al locale: la latteria di famiglia si è evoluta in un locale polifunzionale che riunisce bottega dei formaggi, cheese bar, ristorante, sala per corsi legati all’arte casearia, eventi letterari, musicali e visite guidate agli ambienti produttivi. Una formula vincente, che partendo dalla produzione dei formaggi d’eccellenza riscopre il gusto di creare un contesto che ruota a 360° attorno al mondo del formaggio, con una attenzione particolare all’ecosostenibilità, all’utilizzo di materiali ecocompatibili e sistemi costruttivi ecosostenibili.


Assaggiamo le eccellenze di questa Latteria .....le foto parlano da sole. Peccato non sentirne pure il gusto e il profumo!


E dopo questo gustosissimo "intermezzo caseario", ci siamo aihmè dovuti salutare. Ognuna di noi, carica dei doni ricevuti dalle aziende in questo tour all'insegna del bianco, o acquistati per proprio conto, perchè proprio non se ne poteva farne a meno, vista la qualità, ha ripreso la via di casa.
Con la mente, gli occhi e la pancia, pieni di immagini, prelibatezze, sensazioni, emozioni, che rimarranno sicuramente per sempre nei nostri ricordi.
Per finire, non per importanza, ma per i saluti di rito a conclusione di qualche evento speciale, ringrazio l'Associazione Italiana Food Blogger per avermi dato la possibilità di scoprire le eccellenze del nostro territorio, purtroppo non sempre conosciute e condivise. Serena Aversano, che ha messo in moto tutta la macchina organizzativa, impeccabile in ogni particolare e momento. E poi le mie compagne di blog tour, che hanno condiviso con me selfie, camminate, assaggi di bontà infinite, momenti di riflessione, di apprendimento, risate e tante chiacchiere.

E per non lasciare incompiuto il mio contributo....recatevi in questi luoghi. Sono veramente fantastici e ricchi di storia. Personale e del territorio. Tradizioni portate avanti da "sognatori" e "difensori" delle tradizioni, che hanno alle spalle una solida attività, e che non vogliono assolutamente che si disperda nel e col tempo....mi darete ragione!

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